Nella Foto il Capo Dipartimento Dott. Michele Sciscioli.
In occasione dei meeting sulla formazione, il direttore generale del Centro Studi Futura, rivolgendosi ad una platea di circa ottocento intervenuti il 29 novembre e ad una uditorio di circa seicento intervenuti il 2 dicembre, ha ribadito la posizione adottata dall’ente in merito agli standard qualitativi necessari per garantire un ottimale offerta di programmi e progetti di Servizio Civile Universale.
Il Centro Studi Futura che già ha adottato, con l’avvio dell’anno in corso, nuove procedure di programmazione, verifiche e controlli su qualità e conformità normative, accoglie con favore e condivisione la rinvigorita attenzione posta in essere dal Dipartimento delle Politiche Giovanili e del SCU in tale direzione, per un Istituto del servizio civile sempre più circoscritto in un contesto caratterizzato da quegli elementi di legalità e ordine amministrativo necessari e che in alcuni casi sono andati in parte disattesi in ambito periferico presso sedi ed enti di accoglienza non abbastanza accorti.
Il Centro Studi Futura intende mettersi in discussione alzando ulteriormente la soglia di attenzione, già alta e investire tutto o quasi in un nuovo corso, quello del merito e dell’ortodossia in termini di una rinnovata e maggiore attenzione alle esigenze amministrative e burocratiche necessarie per garantire un modello di Servizio Civile Universale moderno e pronto alle sfide future che passano inevitabilmente e sempre di più da elevati livelli di qualità.
L’attuale adeguamento verso uno standard qualitativo più elevato passa da un processo di trasformazione, con il percorso in atto, che ambisce a collocare il centro studi Futura in una posizione rilevante all’interno del sistema con l’obiettivo specifico di rappresentare un modello di efficienza.
In quindici anni di impegno costante nel servizio civile il Centro Studi Futura, in diverse occasioni, ha adeguato il proprio agire a nuovi standard qualitativi sempre migliori. Oggi si impone una maggiore attenzione per tutti i quadri dirigenti, gli stakolders e gli operatori.
Appare evidente che un simile processo limiterà, almeno inizialmente, la quantità di enti e sedi affiliate che – loro malgrado – non riusciranno ad adeguarsi al nuovo corso. La sfida sarà quella di “sostituirli” nei prossimi anni con altrettanti enti e sedi affiliate in grado di garantire i nuovi livelli di qualità, per ritornare eventualmente, nel tempo, ad aggiungere anche la “quantità” alla “qualità”, priorità quest’ultima che rappresenterà la via maestra del nostro agire.
È in atto l’avvio della nuova programmazione, per la presentazione dei nuovi programmi di servizio civile universale da presentarsi in primavera dell’anno prossimo e che ricadranno sui territori nella stagione 2025-26.
La partecipazione al nuovo processo di redazione di programmi e progetti sarà riservata solo ed esclusivamente a quegli enti di accoglienza e sedi affiliate che garantiranno lo standard qualitativo minimo individuato e ritenuto necessario.
Per garantire il nuovo corso bisognerà fare dolorose rinunce, enti e sedi affiliate con cui abbiamo condiviso interventi ed iniziative, risorse umane e “numeri” cui ci siamo abituati negli anni.
In previsione della nuova programmazione gli enti e le sedi affiliate saranno sottoposti a verifiche e screening sempre più esigenti ed in conseguenza di ciò si assisterà inevitabilmente ad una sensibile riduzione quantitativa di quella che sarà l’offerta di progetti che saranno messi a bando nel futuro prossimo.
Non solo per i progetti, anche per il numero di Operatori Volontari si assisterà ad una notevole riduzione dei posti disponibili che saranno messi a bando e non solo in conseguenza del ridotto numero dei progetti. Infatti, nuovi limiti saranno imposti ad enti e sedi affiliate che intenderanno programmare con il Centro Studi Futura anche per quello che riguarda il numero di Operatori Volontari. In merito a ciò, infatti, si passerà dall’attuale posizione “illimitata” a quella “limitata” con limite del numero massimo possibile di Operatori Volontari, individuato in quattro unità massime per progetti che riguardano sportelli informativi e di sei unità massime per progetti di promozione culturale e sociale.
Nei fatti il Centro Studi Futura ha già operato in questa direzione con consistenti “tagli” preventivi volontari anche di progetti e posizioni già finanziate a cui ha espressamente rinunciato, dieci progetti e circa sessanta posizioni finanziate per il Bando SCU 2023 e ben ventiquattro progetti e oltre cento posizioni finanziate per il Bando SCU 2024.
Il Centro Studi Futura, pertanto, si candida a rappresentare quella tipologia di ente accreditato che da una parte raccoglie la sfida a migliorarsi adeguandosi e dall’altra si rende disponibile a collaborare con il Dipartimento e tutti i componenti del Sistema per interpretare i nuovi orientamenti istituzionali.
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